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il colpo di fulmine …

 

 

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 Credendo a tutta questa storia del colpo di fulmine,

conservavo la forma della verginità.

Una verginità nei gesti,

nei sentimenti, nelle parole.

Conservavo gelosamente uno scrigno

pieno di parole

mai pronunciate, gesti mai compiuti,

sguardi e sentimenti mai vissuti, mondi mai visitati.

Alla donna della mia vita, il giorno che l’avrei incontrata,

avrei donato un campo di neve immacolato, intatto,

mai calpestato prima,

senza nemeno il segno di una piccola impronta.

E sarebbe stato tutto suo, solamente per lei.

Ed io quel campo innevato, lo proteggevo.

FABIO VOLO

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